In ricordo di Friedrich-Traugott-Wahlen


Ing. Daniele Ryser
c/o Reg. Malcantone

                                                                                                                                 11 aprile 1999

Com‘è già stato ricordato da un interessante articolo di Angelo Frigerio pubblicato recentemente, ricorre in questi giorni il centenario della nascita di Friedrich-Traugott Wahlen. Professore di agronomia al Politecnico di Zurigo, più tardi direttore della Divisione di agricoltura della FAO, infine consigliere federale, il suo nome è ricordato soprattutto in riferimento al famoso piano omonimo (“Piano Wahlen“), ossia a quell‘insieme di misure in favore della coltivazione dei terreni, che nella seconda guerra mondiale consentì al nostro paese l‘autosufficienza alimentare.

Se torniamo brevemente sull‘argomento è per osservare come oggi siamo lontani mille miglia da quella concezione, rivelatasi allora provvidenziale anche se qualcuno, che ha vissuto solo i tempi del boom economico, oggi vorrebbe minimizzarne la portata. La globalizzazione dei mercati ha infatti portato ad abbattere protezioni doganali e sussidi. L‘agricoltura sembra anzi interessare sempre meno i cittadini e i politici. Lo conferma il fatto che, in questa vigilia elettorale, questo ramo economico è stato praticamente del tutto ignorato, e ciò non può che favorire quella tendenza a “snobbare“ il settore primario o a considerarlo con sufficienza, o addirittura con fastidio (la causa, evidentemente, sta anche nelle critiche contro i sussidi a senso unico che alcune cerchie veicolano sui mass media a getto continuo).

A nostro parere, sarebbe però un grave errore continuare su questa strada. Il settore primario deve infatti essere valorizzato, non solo per favorire la produzione alimentare, ma anche considerando gli insostituibili servizi che esso assicura alla protezione dell‘ambiente e ai molti aspetti ad esso collegati, a cominciare dal turismo. E dicendo “settore primario” non ci limitiamo all‘agricoltura. Consideriamo anche l‘agriturismo e le attività di trasformazione, come pure l‘attività forestale e gli interventi ad essa connessi, quali ad esempio la realizzazione di raggruppamenti, strade, ripari, e arginature: tutte cose che da un lato creano posti di lavoro nelle regioni più discoste (contribuendo così anche a ridurre la disoccupazione) e dall‘altro permettono – non lo si dimentichi! – di ridurre i danni e le spese in caso di eventi naturali quali alluvioni, valanghe e via dicendo. Una maggior considerazione per il settore primario ci sembra quindi indispensabile. Auspichiamo perciò che il governo e il parlamento della prossima legislatura ne tengano maggiormente conto!

 

                                                           Daniele Ryser, Novaggio

                                                           Nello Croce, Campo Blenio

Franco Celio, Ambrì

                                                           Fabrizia Toletti, Monteggio

                                                           Feliciana Giussani, Chiggiogna

                                                                              Candidati PLR al Gran Consiglio