Programma PLRT 2003-2007


Care amiche, cari amici,

Nei suoi contenuti il programma si presta a prima vista a poche critiche anche per la sua voluta genericità. Nel tentativo di tener conto delle varie aspirazioni, vi sono tuttavia delle contraddizioni che meritano una riflessione. Ad esempio si parla di ulteriori sgravi fiscali ma si vuole mantenere uno Stato e dei servizi pubblici e una socialità forti, si vuole limitare il traffico (pesante e leggero) ma si chiede il raddoppio della galleria del S Gottardo, si vuole promuovere la partecipazione democratica, il dialogo e la ricerca del consenso e poi si intende annacquare il sistema proporzionale o addirittura introdurre delle forme di maggioritario,….

Ma queste contraddizioni sono nulla in confronto ad aspetti più fondamentali che toccano direttamente tutti i partiti politici e quindi ancora di più il nostro quale maggioranza relativa del Paese.

Bello poter offrire un Ticino delle opportunità. Ma quali sono queste opportunità oggi?

Se si chiede a chi ci guarda dall’esterno la risposta più frequente è: casinò, canapa e prostituzione che guarda a caso sono gli ingredienti classici delle piattaforme girevoli della malavita sia micro che macrocosmica.

I 200 anni di repubblica e anche di intensa vita democratica non sono riusciti ad affrancarci da una sorta di sudditanza e clientelismo conditi da una litigiosità particolarmente sviluppata ereditati dal Medio Evo e già denunciati dal Franscini e altri e, neppure, si è riusciti a passare da quell’economia a rimorchio, citata da Angelo Rossi negli anni sessanta, allo sviluppo di settori veramente trainanti. E questo nel centro dell’Europa su una delle vie delle genti più importanti.

Come possiamo uscire da questo circolo vizioso, dovrebbe essere l’interrogativo principale del nostro Partito. È evidente che le tendenze in atto a livello mondiale, dove sembra prevalere solo la logica del denaro e del potere di chi lo detiene, accentuano gli atavici difetti, ma è anche altrettanto vero che troppo poco si è fatto nel lottare contro chi all’interno e all’esterno del PLRT si è preoccupato e si preoccupa solo dei propri affari contribuendo ad alimentare la sfiducia del cittadino oltre cha a favorire la formazione di gruppi politici senza ideologie e talvolta non molto dissimili a delle associazioni a delinquere.

Quali prospettive vengono offerte al cittadino ticinese dalla classe politica che li governa?

Come si può pretendere un maggiore spirito di iniziativa quando chiunque può notare che chi fa il furbo riesce meglio di chi si impegna correttamente, rispettando quelli che dovrebbero essere dei naturali principi etici? Propongo pertanto che venga esplicitato chiaramente nel programma che l’impegno del PLRT nella prossima legislatura dovrà essere anche quello di aprire un dibattito aperto su questo preoccupante degrado del comportamento sociale, anche a costo di dover affrontare difficili conflitti sia interni che esterni al Partito.

Senza questo coraggioso passo verso il futuro anche il PLRT non troverà più quella credibilità necessaria a fare del Ticino una terra di opportunità, non basata sul mero consumo di beni e sulla perversa logica del massimo profitto, ma frutto di un lavoro onesto, di una solidarietà tra le persone e le regioni e di un rispetto del proprio territorio con i suoi contenuti storici, culturali e naturali.

Sarebbe questa la migliore espressione di gratitudine a quei grandi personaggi liberali radicali che hanno fatto la storia dei 200 anni di Canton Ticino e nel contempo un contributo fondamentale alle giovani e future generazioni.

Daniele Ryser, 22 febbraio 2003