Legge sulla trasparenza, una inutile legge paralizzante


Che l’ente pubblico debba garantire la completa trasparenza del suo operato dovrebbe essere un dato acquisito per tutti coloro che sono chiamati a operare in questo ambito. Che sia necessaria una legge per regolare la trasparenza è molto triste ed equivale ad ammettere che la gestione della cosa pubblica è caduta così in basso da non essere più in grado di operare alla luce del sole e che a predominare non è il lavoro diligente e onesto di amministratori e di eletti, ma la corruzione. Personalmente io non riesco a credere che nel nostro Cantone la grande maggioranza di chi si occupa nelle varie istanze pubbliche lo faccia in mala fede o con negligenza. Il progetto di legge che è all’ordine del giorno del Gran Consiglio non risolve la vera causa che porta spesso a rendere opaco agli occhi dei cittadini l’operato delle autorità e dei servizi pubblici, ma semmai va ad accentuarne in modo negativo gli effetti. La causa primaria sta infatti nella giungla di leggi e di regolamenti che rendono le procedure sempre più complicate e, in alcuni casi, addirittura contraddittorie, al punto tale che la probabilità che per ogni decisione da qualche parte vi sia un vizio di forma ma non sostanziale sul piano del buon senso è altissima. Alle attuali condizioni l’approvazione di questa novella legislativa, nella forma proposta dal rapporto di maggioranza, ma anche nella forma di quello di minoranza, avrebbe nella stragrande dei casi solo l’effetto di essere utilizzata per colpire e criticare questa o quella istituzione o questo o quell’amministratore portando alla paralisi il già difficoltoso lavoro dei Comuni e dei vari enti e scoraggiando ulteriori cittadini dall’assumere cariche pubbliche. Al posto di mettere energie su questo progetto legge, il legislatore farebbe bene che si adoperi a rendere più semplici le varie normative puntando contemporaneamente su un maggiore sforzo nella formazione dei funzionari e degli eletti.

Daniele Ryser, candidato al Gran Consiglio PLRT