Una giusta mobilità per il Malcantone


Una giusta mobilità per il Malcantone significa anche, sicurezza, ambiente e economia

Il Malcantone è terra di transito sin dalla preistoria. Le sue sorti sono sempre state strettamente legate al tipo e intensità dei passaggi sull’asse storico della Strada Regina. Il forte sviluppo economico dell’agglomerato luganese iniziato alla fine degli anni cinquanta ha indotto una crescita esponenziale del traffico di veicoli transfrontaliero e pendolare che ha portato in poco tempo al collasso il sistema viario. Dagli anni sessanta del secolo scorso fino ad oggi si sono susseguiti con ritmo impressionante studi e progetti nell’intento di risolvere questo problema ma poche sono state le realizzazioni concrete che si sono limitate a risolvere puntualmente e senza un disegno coerente situazioni divenute insostenibili. Nella mia funzione di segretario regionale ho potuto seguire direttamente le vicende di questa storia infinita dal 1976 ad oggi e sul piano dei risultati concreti è stata in buona parte una delle esperienze più frustranti che ho vissuto. Le cause di questo stallo non possono essere imputate a un solo ente o persone ma sono il risultato della grossa difficoltà nel riuscire a trovare il consenso di tutti gli interessati. Questa difficoltà è stata accentuata dalla struttura di un territorio piccolo densamente popolato e utilizzato dove è più facile il conflitto tra interessi diversi. Solo ultimamente alcuni progetti hanno trovare un appoggio unanime dei singoli Comuni ma il cammino per giungere alla loro realizzazione è ancora lungo. L’idea del Cantone di costituire le Commissioni regionali dei trasporti è nata grazie a una petizione firmata da 5000 cittadini del Malcantone ma paradossalmente questo strumento ha contribuito a risolvere molti problemi nelle altre parti del Ticino e non in questa regione. Tutti i partiti politici hanno cavalcato il problema viario del Malcantone sostenendo troppo spesso soluzioni facili da divulgare ma difficili da realizzare sia sul piano tecnico che su quello finanziario. Ultimamente si delineano delle soluzioni che hanno trovato un certo consenso e che potrebbero essere realizzate anche a tappe. I fronti aperti sono: • La circonvallazione di Agno e Bioggio: finalmente si giunti a una soluzione progettuale condivisa e i lavori potrebbero iniziare nei prossimi anni secondo tappe ben precise. Il Parlamento ha appena ricevuto il massaggio e c’è da sperare nella sua approvazione ancora prima della fine della Legislatura. • La tratta del Basso Malcantone ha pure raggiunto un consenso unanime dei Comuni per l’inserimento a Piano Direttore. Il riuscire a fissare sul territorio le opere permette di iniziare a realizzare da subito tutti quegli interventi che aumentano la sicurezza e la fluidità sulla attuale strada e il potenziamento della linea FLP senza essere in contraddizione con la soluzione completa. Una volta approvata la scheda di PD è pertanto indispensabile impostare un intenso programma di lavori che devono iniziare subito alfine di contenere e alleviare il forte disagio attuale e anche di evitare i tragici incidenti che caratterizzano questa tratta. • La ricerca di una soluzione sulla continuità da parte italiana. In questi ultimi mesi è stato avviato un progetto Interreg per una collaborazione e sistemazione dei territori e dello sviluppo dei due Comuni di Ponte Tresa Svizzera e Italia. L’inserimento a PD della viabilità del Basso Malcantone permette di definire la collocazione del passaggio sul fiume Tresa e la continuazione della strada dalla parte italiana oltre che all’attestamento della FLP su confine. • Il trasporto pubblico è stato riorganizzato all’interno del Malcantone e la FLP è stata potenziata nella sua capacità di trasporto a cadenza di 15 minuti. Va detto le azioni promosse congiuntamente tra imprese di trasporto, Cantone e Regione hanno avuto successo con un significativo incremento della loro utilizzazione. Tra queste citiamo quella più recente dell’offerta di parcheggio sulla Piazza Mercato di Lavena Ponte Tresa abbinata all’abbonamento arcobaleno avuto più successo di quello sperato. Queste azioni che hanno un buon rapporto costi-benefici vanno ulteriormente sostenuti. L’analisi dei flussi di mobilità e la loro tipologia indicano che, oltre che a minacciare la sicurezza degli abitanti, provocano disagi che diminuiscono l’attrattiva ambientale e soprattutto sono causa di perdite economiche per le numerose attività di tutto il Luganese e di riflesso su tutto il Cantone. Prima di concludere va ben precisato che le richieste troveranno sicuramente una risposta affermativa unicamente se tutti gli attori pubblici e privati del Malcantone, ma anche tutti suoi rappresentanti politici, sosterranno all’unisono soluzioni chiaramente condivise. Ogni piccolo dubbio e contrapposizione interna alla regione sono veleno e vanno fugati e risolti senza indugi. Con questa precisazione riteniamo che nella veniente legislatura sia più che giustificato richiedere con fermezza che accanto alla importante necessità di evitare la chiusura temporanea della galleria del Gottardo, il Malcantone venga collocato nella priorità più alta sul fronte dei progetti a favore della mobilità approvando un credito quadro che permetta di iniziare immediatamente tutti gli interventi puntuali coerenti con la soluzione completa fissata a Piano Direttore.