Intervento al congresso del PLRT del 31 gennaio 2009


La politica regionale non è solo politica economica ma è anche politica ambientale e sociale. Si tratta quindi di un approccio basato su una visione globale e integrata, unica via per un vero sviluppo sostenibile. L’attuale struttura politico amministrativa del Cantone Ticino basata sul dipertimentalismo (ma vale per tutti o quasi i Cantoni svizzeri) impedisce un tale approccio e favorisce l’atavico malcostume del clientelismo da cui non sfugge neanche il nostro Partito. Una delle ragioni più importanti per cui la Lega e l’UDC riscontrano successo presso la popolazione è da individuare proprio in questo punto debole e l’attuale crisi mondiale favorirà ancora di più questa dinamica. È finalmente ora che che si capisca che l’interlocutore con i Comuni e con gli attori economici e sociali devono essere tutti e 5 i Consiglieri di Stato e che la trasversalità all’interno dell’Amminsitrazione diventi una regola codificata e non un’opzione dipendente dalla volontà del singolo funzionario. Senza questa profonda riforma di tipo strutturale ma anche culturale il ruolo del Cantone diventerà sempre meno efficiente e lo scontro con i Comuni, che con il processo aggregativo diventeranno sempre più attivi e responsabili sul piano dello sviluppo socioeconomico, sarà sempre più duro e inevitabile. L’attuale già pessimo rapporto tra Cantone e Comuni non permette né di impostare una sana politica regionale né di ottenere buoni risultati nell’affrontare la crisi che ci sta venendo addosso. Questa è una delle priorità più importanti nell’azione del nostro partito.

Daniele Ryser