Politici se credete al servizio pubblico potete anche salvare le Officine!


Care e cari deputati alle Camere federali, care e cari Consiglieri di Stato,
pur cosciente che una voce in più in questo marasma che si è scatenato intorno alle Officine di Bellinzona arrischia unicamente di aumentare la confusione, mi permetto di inviarvi alcune riflessioni strettamente personali nella debole speranza che possano esservi di aiuto. Il prof Marco Vitale il 15 gennaio 2004 concludeva in un articolo che analizzava il sistema economico-finanziario partendo dalla catastrofe Parmalat:... “dobbiamo guardare coraggiosamente avanti senza paura di accecarci se guardiamo in faccia all’inferno. Un mondo dominato dalla finanza di massa ha bisogno di una nuova etica, di una nuova formazione, di nuovi principi, di nuove regole, di nuove sanzioni per riportare il mostro creativo del capitalismo, che è una volta ancora uscito dagli argini, in un alveo dove possa scorrere senza fare troppo male”. Ebbene questo compito, come politici, è vostro e lo potete svolgere già a partire da domani. Ad esempio: se è vera la notizia sul trattamento salariale del sig Meyer; anche se fosse effettivamente il miglior manager sulla piazza, com`è possibile che a qualcuno che ha appena iniziato, e quindi non ha dimostrato ancora le sue qualità sul campo, si facciano dei favoritismi del genere?. E questo da un’azienda che resta comunque sotto il controllo e la responsabilità della Confederazione. Pur non avendo analizzato a fondo la questione: il Consiglio federale è in possesso di un analisi completa di quello che è il bilancio delle FFS e aziende annesse in cui siano anche esplicitate le strategie di sviluppo futuro? E se questo è il caso, perché il Governo e le commissioni parlamentari non si sono chinate con la dovuta attenzione su questi documenti, tenendo in considerazione i numerosi appelli di oltre un decennio, su un equo equilibrio regionale, sia nell’erogazione del servizio pubblico di base, sia nel mantenimento di posti di lavoro? Le FFS sono veramente ancora controllabili o si è già ormai entrati in una logica in cui questa azienda di fatto è già in mano esterne alla Svizzera per cui si avvera quanto già avevo paventato in uno scritto nel dicembre del 2000, dove la democrazia su quello che è il servizio pubblico è ridotta a un puro esercizio alibi? Anche se dobbiamo ammettere che in fatto di monitoraggio di quanto accade ormai dagli inizi degli anni novanta, il nostro Cantone e anche quasi tutti i Comuni più importanti, non hanno fatto il proprio dovere e non si sono sempre dati da fare in via negoziale alfine di anticipare ed evitare situazioni come quella attuale, ora è giunto il momento di reagire con risolutezza, senza alcuna paura di andare contro corrente e salvare quello che è ancora salvabile. Concretamente, evitate l’errore di lasciare a loro stessi gli scioperanti, mettendoli al riparo dalle già troppe strumentalizzazioni di chi ha tutt’altri scopi, con un vostro intervento unanime nei confronti della Confederazione. Chiedete chiarezza sulle FFS, ma dichiarate anche il vostro impegno fattivo a sostenere, nell’ambito della politica regionale, la creazione di un forte polo tecnologico nel Bellinzonese, già citato esplicitamente nel Programma di attuazione inviato al SECO il mese di luglio del 2007 come d’altronde, dobbiamo riconoscerlo, è stato fatto a diversi anni or sono a Yverdon. La corda è ormai molto tesa e avete solo poche ore di tempo per agire. Ricordatevi che siamo solo all’inizio. Questa è solo la prima prova. Il prossimo appuntamento sarà la votazione del primo giugno sulla LAMal: anche nella sanità il vaso è ormai stracolmo.

Daniele Ryser