A Giulio Benagli (Bena)


La prima volta che ci siamo incontrati ero un quattordicenne appassionato come te dello sci. Ero un allievo del tuo gruppo al corso IP e tu ci guidavi e ci insegnavi questo bello sport. Un giorno, salendo assieme sullo sci lift del passo Oberalp, mi raccontasti dei tuoi studi di ingegnere forestale al Poli e io ti rivelai la mia passione per l’agricoltura e la già convinta intenzione di studiare agronomia. Cosi per alcuni anni condividemmo nei corsi di Andermatt la comune passione per la montagna e per la neve. Finiti gli studi ci ritrovammo nel Malcantone, tu come ingegnere forestale responsabile di questo pezzo di terra del Ticino e io agronomo impegnato nello sviluppo delle aree rurali e montane. L’affiatamento spontaneo che avevamo già vissuto e il sostegno convinto di Giuseppe Daldini, vice presidente della ancora neonata Regione Malcantone, si è subito trasformato in un vulcano di idee e di voglia di fare per i nostri boschi e per il nostro territorio ed ecco nascere la prima azienda forestale regionale del Ticino, uno dei primi riscaldamenti a legna, l’idea di formare dei selvicoltori professionali, il rilancio del castagno e, per lottare contro gli incendi di boschi, i pompieri di montagna. Come sempre quando ci si imbarca in iniziative di questo genere all’entusiasmo di chi agisce si contrappongono ostacoli e opposizioni di ogni genere. Quante lotte, quante discussioni e quante incomprensioni dagli ambienti locali fin su alle autorità cantonali e federali, ma anche quante soddisfazioni e quanto sostegno, soprattutto da molti giovani che sono stati contagiati dalla nostra passione e amore per il bosco e il nostro territorio. Giulio, ora ci hai lasciati e anche questo tuo ultimo passo verso nuove esperienze su altri piani dell’essere non ha tradito il tuo stile spedito e deciso come quando andavamo in montagna o nei sopralluoghi nel bosco. So che le cerimonie non erano il tuo forte e preferivi l’azione concreta. Ma ora è giunto il momento in cui tutti noi dobbiamo dirti grazie e riconfermare la nostra determinazione a continuare il tuo esempio tramandando quel tuo sano entusiasmo a chi ci segue. Sul monumento al passo dell’Oberalp, dove ci siamo conosciuti la prima volta in questa vita, vi è la scritta “E montibus salus” (La salvezza viene dai monti) e sono sicuro che questo alito di salvezza che proviene dalle montagne, tra cui spicca anche il tuo Camoghé, è da oggi ancor più forte....

Ciao Bena

23 ottobre 2007 Daniele Ryser