Il progetto Ticino, un dignitoso anello delle due grandi catene di sviluppo europee


Proviamo a guardare il nostro Ticino un po’ da distante e ci accorgeremo di quanta assurdità ci sia nelle contrapposizioni e nei conflitti che caratterizzano costantemente ogni settore e attività nostrani e che si rispecchiano in maniera alquanto squalificante in questa campagna elettorale. Come la Svizzera ha il suo “Röstigraben”, il Ticino ha il suo “Aschenberg” (Monte Ceneri). La differenza è che nel primo caso, pur che vada male, ci restano ancora i Rösti mentre nel nostro bel cantone arrischiamo di trovarci soltanto con una bella montagna di Ceneri. Ma restiamo distanti e cerchiamo di osservare con grande angolazione il nostro territorio. Ci accorgiamo subito di essere situati all’incrocio dei due grandi assi di sviluppo europei: l’asse nord-sud che collega i Paesi nordici al Mediterraneo e l’emergente asse ovest-est che collega la Spagna ai Paesi dell’Est. Se porgiamo attenzione su quanto succede lungo queste direttrici scopriremmo molte cose interessanti sia sul piano economico, sia sul piano culturale. Guardando più da vicino il Ticino possiamo meglio capire il valore del suo territorio con le sue unicità che possono avere un proprio ruolo da giocare nel teatro dello sviluppo europeo. Focalizziamo l’attenzione sulla gente al di là dell’attuale scena aperta mediatico-politica e ci meraviglieremmo di quanto si sta muovendo nel piccolo per creatività e iniziativa a tutti i livelli anche se sembra non essere né visto, né percepito da chi è vicino e persino dagli stessi interessati. Il vero compito di chi sarà eletto non sarà quello di continuare a perpetuare l’atavica conflittualità basata su miopie campaniliste, ma sarà quello di favorire la valorizzazione durevole delle risorse territoriali e del ricco potenziale umano e culturale che abbiamo. Questo è il progetto Ticino: un anello che contribuisca dignitosamente a comporre le due grandi catene di sviluppo europee.

Daniele Ryser: Opinione Liberale, 19.02.2007