Maggioritario una democrazia cartellizzata

 

Le voci dei sostenitori di un sistema elettorale maggioritario si fanno sempre più insistenti in questa campagna elettorale. L’argomento sostenuto a favore di una tale soluzione è quello di un governo più efficiente e snello nelle decisioni. Può essere sicuramente vero che, rispetto all’attuale sistema, un governo monocolore o composto da una coalizione di partiti o movimenti con apparentemente le stesse idee o percezioni possa essere più spedito nel suo lavoro. Tuttavia vanno anche soppesati altri aspetti che valgono, non solo sul piano politico di una società che si vuole democratica, ma valgono sempre più anche nelle regole del gioco di un sistema economico globalizzato. In poche parole il sistema maggioritario non tiene sufficientemente conto di quelli che sono i principi di una società pluralista in cui il rispetto delle diversità è essenziale per la sua sopravvivenza e coesione. Esso favorisce e accentua la polarizzazione e gli estremismi introducendo un’atmosfera di guerra permanente più che di dialogo costruttivo e sereno. Nella storia del sistema elettorale ticinese si è sempre cercato di evitare questa contrapposizione e l’ultimo esempio di tale preoccupazione è quello di impedire le cosiddette congiunzioni di liste proprio per non inficiare i principi di un sistema proporzionale basato sulla convivenza tra diverse idee e gruppi politici.

Esempi di come funzionano i sistemi maggioritari ne abbiamo parecchi in Europa e non sembra che diano la prova di maggiore dinamismo e efficienza rispetto a quello che è sempre stato uno dei punti più qualificanti della democrazia svizzera: la capacità di governare basata sulla ricerca del consenso. Il sistema maggioritario va quindi evitato perché, se portato all’estremo, diventa l’anticamera della dittatura e non è altro che una forma di cartellizzazione della politica che impedisce alla società di evolvere e maturare verso una sempre migliore capacità di ricercare soluzioni basate su un largo consenso e rispetto reciproco.

 

Daniele Ryser, Novaggio, candidato al Gran Consiglio per il PLRT

05.02.07