La legge
federale sull’aiuto agli investimenti nelle regioni di montagna (LIM), nata
in piena crisi degli anni settanta, ha dato un’impronta innovativa al
promovimento economico verso un approccio globale e non più settoriale dello
sviluppo di una microregione. Chi aveva recepito questa svolta si è subito
dato fare nel coinvolgere i vari attori locali sia pubblici che privati
cercando di sviluppare sinergie laddove era possibile. Le difficoltà in
questo nuovo processo non sono mancate né a livello degli stessi Comuni,
abituati a ragionare entro i propri confini giurisdizionali, né a livello
del Cantone strutturato in dipartimenti. Anche la destinazione degli aiuti
LIM, orientata unicamente all’aiuto alle infrastrutture, non favoriva questa
novità. Ciò nonostante, i segretariati regionali, visti da alcuni politici
di quei tempi più come agitatori che come agenti promotori dello sviluppo
socioeconomico, non si sono limitati a fare da bucalettere degli aiuti LIM,
ma hanno cominciato ad animare una riflessione basata su una visione
sovracomunale, contribuendo a formare una coscienza regionale prima poco
profilata o inesistente. L’aver seguito e appoggiato progetti di valenza
regionale, l’aver riunito più Comuni con uguali problematiche per
affrontarle assieme anche a livello di trattativa o rivendicazione nei
confronti del Cantone e di altre entità superiori, ha sicuramente preparato
un terreno più fertile all’attecchimento del processo di aggregazioni in
atto. Ciò ha permesso in un trentennio di attività di acquisire un bagaglio
di conoscenze e di esperienze che rappresenta un potenziale non indifferente
a favore dell’implementazione del nuovo orientamento che la Confederazione
vuol dare con la NPR. L’attuale sforzo a livello federale nell’offrire una
formazione sulle nuove sfide agli attuali segretari regionali ne è la
conferma.
Per i motivi
indicati sopra, il passaggio alla NPR dev’essere una soluzione di continuità
ma accompagnata da cambiamenti coraggiosi come il passaggio a regioni
funzionali dove le aree urbane e quelle periferiche si integrano tra di loro
per costituire un offerta più forte e qualificata, dove lo scambio di
competenze e l’attivazione sia ottimizzata il più possibile e dove i Comuni
possano diventare degli attori diretti dello sviluppo economico e
territoriale avendo quale strumento delle agenzie che scaturiscono
dall’unione di più segretariati regionali capaci di attivare le potenzialità
endogene esistenti, di amplificare il sostegno offerto dal Cantone e di
aprirsi alle idee e esperienze esterne.
23.04.06,
Daniele Ryser, Segretario Regione Malcantone
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