Nuova politica regionale: una sfida anche per il Ticino?


Il Consiglio federale ha messo in consultazione il progetto di legge inerente alla Nuova Politica Regionale (NPR). La politica regionale è iniziata nel 1974 con la legge federale sull’aiuto agli investimenti nelle regioni di montagna (LIM) che ha portato alla costituzione di 54 regioni sia sulle Alpi che nel Giura. Ad affiancare questa legge la Confederazione ha introdotto varie misure quali il decreto Bonny, i programmi Interreg e Regio-plus che in parte hanno anche interessato aree più vaste di quelle delle regioni LIM.

La NPR propone un cambiamento importante rispetto alla LIM. In primo luogo questa politica interessa tutto il territorio svizzero introducendo l’esigenza di un coordinamento tra le agglomerazioni urbane e le aree periferiche e una maggiore collaborazione tra i Cantoni. Pur mantenendo l’attuale politica delle piccole regioni si passa da un sostegno alla realizzazione di infrastrutture di base, all’incoraggiamento di progetti che hanno un impatto più diretto sulla creazione di valore aggiunto (posti di lavoro). In sostanza si dà molto peso alla capacità imprenditoriale dei vari attori regionali e locali allo scopo di indurre una crescita economica e di rafforzare la competitività della Svizzera nel suo insieme rispetto all’Europa e al mondo.

Per attuare la NPR la Confederazione prevede i seguenti finanziamenti:

  • Collaborazione tra Cantoni (progetti per grandi regioni): credito quadriennale di 30 mio di fr,
  • Progetti e attività a livello delle piccole regioni: costituzione di una Fondazione di diritto pubblico con un capitale di oltre 2 miliardi di fr derivante dal cumulo dei rimborsi dei crediti LIM finora concessi; questo capitale dovrebbe permettere di erogare annualmente circa 40 mio di fr di sussidi o contributi a fondo perso.

L’attuazione della NPR viene delegata ai Cantoni che assumono un ruolo importante e decisivo sia sul piano dell’avvio di collaborazioni intercantonali sia nel coordinare le dinamiche microregionali.

Il punto forte di questo nuovo orientamento sta nel promuovere dei progetti e delle attività che stimolano l’imprenditorialità e lo spirito innovativo e favoriscono la costituzione di reti di contatto e collaborazione che uniscono centri e periferie, oltre che attori intenzionati a ricercare sinergie interessanti e competitive.

Vi sono tuttavia alcuni punti interrogativi che dovranno essere ancora approfonditi nell’ambito di questa consultazione:

  • come assicurare un’adeguata continuità sul lungo periodo valorizzando l’esperienza delle attuali regioni di montagna?
  • come integrare le esigenze di uno sviluppo sostenibile con quelle di uno sviluppo economico orientato piuttosto sulla competitività verso l’esterno?
  • come definire le modalità di collaborazione tra aree urbane e zone rurali e di montagna?
  • come superare l’approccio dipartimentalista vigente nelle amministrazioni cantonali a favore di processi di collaborazione e di decisione integrati tra varie istanze cantonali?

Ovviamente una delle premesse essenziali per il successo della NPR sta nell’introduzione della nuova perequazione intercantonale e nella garanzia di un approvvigionamento di base (servizi pubblici) che copra equamente tutto il territorio.

Per quel che concerne il Ticino, l’attuale legge di applicazione alla LIM si era già orientata verso il sostegno di progetti e iniziative imprenditoriali. La legge sulla pianificazione cantonale che integra il Piano direttore e il rapporto sugli indirizzi rappresenta già un valido strumento che, se appositamente affinato, permette di gettare le basi per una collaborazione tra le singole regioni di montagna e le agglomerazioni con le quali hanno una relazione diretta. Si potrebbe così operare in quattro regioni funzionali sviluppando competenze specifiche e progetti interessanti che sfruttano in modo ottimale le singole specificità.

Sul piano strategico delle grandi regioni, il Ticino ha già iniziato delle collaborazioni in ambito trasfrontaliero con la Regio Insubrica. Con gli altri Cantoni (Grigioni, Uri, Vallese…) vi sono sicuramente ancora diversi punti di collaborazione ancora da sviluppare ad esempio sul piano dei trasporti, su quello turistico, dei servizi, della formazione e della sanità.

Recentemente il DFE ha costituito un gruppo di lavoro con il compito di approfondire i vari aspetti del progetto di NPR varato dal Consiglio federale. Si riuscirà a cogliere questa opportunità per superare da un lato il localismo che spesse volte contrappone centri e periferie e dall’altro lato l’eccessivo compartimentalismo dell’Amminstrazione cantonale che rallenta e talvolta blocca troppe iniziative e progetti interessanti per lo sviluppo del Paese?

                                                                        Daniele Ryser, Segretario Regione Malcantone