Finanze aggregate maggiore forza, solidarietà e qualità


“Stiamo bene così!”, “Perché dare i nostri soldi agli altri?”, “Se noi stiamo bene, è perché sappiamo gestire il nostro Comune meglio degli altri!”…sono affermazioni che si sentono dire da chi non vuole questa aggregazione. Ma non è proprio così. In una realtà di Comuni di dimensione relativamente piccola come quelli del Medio Malcantone, molte infrastrutture e servizi pubblici non possono essere realizzati, gestiti unicamente dal singolo Comune e men che meno riservati alla sola popolazione di quel Comune. Ciò porta già oggi a mettere assieme le risorse di più Comuni per riuscire meglio. Vedi ad esempio l’approvvigionamento di acqua potabile, la raccolta dei rifiuti, la depurazione delle acque, le scuole, …. Questo spezzettamento delle risorse finanziarie suddivise in modo diverso tra i comuni ha spesso bloccato iniziative di collaborazione non solo interessanti ma anche necessarie per tutti e ciò proprio perché il Comune con meno mezzi non era nella possibilità di partecipare alla spesa, per cui anche chi disponeva delle finanze necessarie doveva subirne le conseguenze. Riunire le risorse finanziarie dei cinque Comuni significa superare questi blocchi e nel contempo raggiungere una massa critica che permette di realizzare opere più importanti che interessano più abitanti e più territorio grazie a progetti meglio coordinati che non devono come oggi fermarsi artificialmente ai confini giurisdizionali del singolo piccolo comune.

Qualcuno dirà che mettere assieme le finanze non significa solo sommare i ricavi ma anche sommare le spese. Ma anche in questo caso l’attuale situazione non è priva di doppioni e di sprechi che si potrebbero superare con l’aggregazione.

Pensiamo ad esempio agli acquisti di materiale e attrezzature che possono essere meglio coordinate per evitare eccessive scorte o la dotazione di due attrezzi o macchine uguali che risultano poi sotto utilizzati. Le esigenze dello Stato e dei cittadini non cambiano in funzione della grandezza del Comune per cui le amministrazioni dei Comuni piccoli sono obbligate a cumulare le competenze più svariate in poche persone, cosa sempre più difficile date le esigenze sempre maggiori di conoscenze specialistiche che si richiedono. Ciò porta da un lato a dover far capo a costose prestazioni di terzi oppure dall’altro lato a erogare in modo incompleto le prestazioni. L’unire tra loro le attuali amministrazioni permette quindi di sviluppare presso le già esistenti forze di lavoro ulteriori competenze grazie a una suddivisione più razionale del lavoro e ciò a maggior soddisfazione del cittadino. In questo caso il risparmio non si traduce necessariamente in una minor spesa ma in un aumento della qualità di servizio che sul lungo periodo significa anche utilizzazione più appropriata delle disponibilità finanziarie.

Con l’aggregazione, il Cantone prevede un aiuto speciale. Questo contributo, che ammonta a 5 mio di franchi, permette di livellare in modo determinante il debito pubblico per cui l’argomento del dover “pagare i debiti fatti dagli altri” non ha più ragione di essere poiché pone il nuovo Comune in una situazione di partenza perfino migliore di quella attuale. Va tuttavia sottolineato che anche senza aiuti particolari, l’unire le proprie risorse e potenzialità finanziarie permette di far fronte a un volume di nuovi investimenti di una certa importanza per cui sarebbe sbagliato pensare che l’aggregazione sia da fare unicamente in funzione di questo contributo straordinario.

Per concludere l’aggregazione rappresenta anche un atto di solidarietà tra comunità vicine il cui destino dell’una condiziona quello delle altre. Ragionare in termini come “perché devo dobbiamo contribuire a chi sta peggio di noi” in un territorio esiguo come il nostro significa non capire che il mondo non finisce ai confini degli attuali Comuni illudendosi di poter vivere in una eterna prosperità che invece può essere garantita solo con una più stretta collaborazione come la propone il progetto del nuovo Comune del Mediomalcantone.

                                                                                                                        Daniele Ryser